Ai Sacri Cuori di Gesù e Maria onore e gloria!

LE ORIGINI

suor rosa rosato a Roma

Nel 1885, i superiori decisero di inviare a Roma due suore: una era suor Francesca Saltarello, l’altra era la novizia suor Rosa Rosato. Tra altro, lo scopo del viaggio era verificare la possibilità di aprire una casa nella Città Eterna. Le due suore partirono a piedi da Lanciano e il loro cammino durò circa un mese.

Arrivando a Roma, a San Pietro furono alloggiate dalle suore dell’Addolorata e vi rimasero per circa un mese. A febbraio del 1886, suor Rosa sempre con suor Francesca, ripartì alla volta di Roma, con l’intento esplicito di aprire una nuova comunità in quella città. Ora si trattava di cercare uno stabile, per dare inizio alla fondazione romana; individuarono una camera ammobiliata, dove le due suore si trattennero qualche mese, in attesa di trovare un luogo più consono per la vera e propria fondazione della nuova casa.

Nel mese di aprile, suor Rosa e suor Francesca furono ricevute nel Vicariato Romano, dal cardinale Lucido Maria Parocchi per presentargli la richiesta di aprire una casa in città. Lui espresse oralmente un parere più che positivo alla proposta di queste due suore.

Trascorso il noviziato, nel 1888 anche suor Rosa D’Ovidio fu mandata, con altre due suore a Roma. Così per la prima volta, suor Rosa Rosato e suor Rosa D’Ovidio si conobbero; mai avrebbero pensato che da quell’incontro e dalle circostanze della storia, sarebbe nata una nuova Congregazione religiosa!

Suor Rosa D’Ovidio, nella sua permanenza romana conobbe Mons. Pietro Wenzel, Delegato del Vicariato di Roma per le religiose; costui iniziò ad apprezzare e stimare le doti organizzative della suora e anche questo sacerdote avrebbe avuto in seguito un ruolo importante per l’evoluzione degli eventi.

Nel 1887, la comunità di Roma aveva trovato una nuova sistemazione in via della Sagrestia n° 10, accanto alla navata destra della basilica di San Pietro. Si prodigarono nell’assistenza dei malati a domicilio e anche le offerte ricevute per tale servizio caritativo aiutavano a coprire le spese.

Nel frattempo, la comunità di Lanciano viveva un momento di forte immobilismo e smarrimento nella spinta spirituale. Una decisione ulteriore presa dalle autorità ecclesiastiche fu lo smembramento della comunità di Roma da quella di Lanciano; dopo alcuni anni, a causa di alcune vicende negative, nel 1906 il Papa San Pio X decretò la soppressione della Pia Unione di Lanciano.

Pertanto, il 1886 sarà effettivamente indicato come l’anno di fondazione delle Missionarie dei Sacri Cuori, nella città di Roma.

Suor Rosa D’Ovidio a Pola – Istria

Monsignor Pietro Wenzel che ben conosceva le due fondatrici, propose alla comunità di Roma di fondare una nuova presenza in Istria, a Pola, che allora apparteneva all’imperio Austro-Ungarico. In particolare, stimando suor D’Ovidio, vedeva in lei quello spirito dinamico e pratico, sul poter dare vita ad una nuova casa. Quindi venne indicata per la fondazione di Pola, che partì insieme ad altre tre suore, nel dicembre del 1893.

Il vescovo istriano, Monsignor Giovanni Battista Flapp, accolse benevolmente le prime quattro suore nella sua diocesi e nel giro di poco tempo ebbe modo di notare le grandi capacità umane e organizzative di suor Rosa D’Ovidio.

Il desiderio racchiuso nel cuore di suor D’Ovidio era di aprire al più presto un collegio e una scuola di lavoro per ragazze. Nel 1898 arrivò anche l’approvazione per l’insegnamento scolastico dall’Impero Austro-Ungarico e così il vescovo poté erigere canonicamente la casa di Pola.

A partire dal mese di marzo del 1899 le suore iniziarono ad abitare nella nuova casa, costruita nel terreno da loro acquistato poco più di un anno prima, nella zona collinare di Pola, posizione incantevole della città. I primi due piani furono adibiti a scuola e all’alloggio delle ragazze interne, mentre una parte dei locali era adibita al laboratorio.

A Pola, suor Rosa D’Ovidio, nella sua abile intraprendenza, ebbe il permesso di edificare un tempio dedicato al Sacro Cuore di Gesù nel 1908, poi finalizzato e consacrato nel 1910. Fu un progetto mirabile nella sua architettura, con un bellissimo portale.

Suor Rosa D’Ovidio con questo tempio voleva esprimere il suo zelo per la spiritualità del Sacro Cuore di Gesù e la sua prodigalità per il bene della popolazione.

Suor D’Ovidio mentre proseguiva la conduzione della Congregazione a Pola, aveva a Roma l’appoggio spirituale di suor Rosato e della sorella suor Giuseppina D’Ovidio. Intanto l’Istituto si spandeva in varie città dell’Italia e dell’Istria.

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NUOVI SVILUPPI

Dopo queste vicende, suor Rosa Rosato e suor Rosa D’Ovidio si trovarono così a diventare le vere e proprie fondatrici di una nuova Congregazione: le Missionarie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria.

A questo nuovo Istituto diedero una diversa impronta organizzativa e spirituale: la dimensione contemplativa, nella propagazione del culto ai Sacri Cuori, lo spirito orante di adorazione riparatrice nella persona di suor Rosato e la dimensione apostolica nell’educazione e nella pastorale sanitaria, nella persona di suor D’Ovidio.

A sostenere questo impulso si era prodigato anche il Vicario della città di Roma, cardinale Lucido Maria Parocchi, il referente di tutti gli Istituti di diritto diocesano del Vicariato romano.

Prima Madre generale - un superiorato discreto e di servizio

Nel 1911 venne eletta per nomina la prima Superiora Generale, suor Rosa Rosato, per un triennio. Lei accettò la carica, per spirito di servizio e di amore al Sacro Cuore di Gesù e alla Congregazione.

La Madre Generale cercò d’impostare la conduzione dell’Istituto, non solo nella mitezza e umiltà, ma affidandosi anche al buon senso e alla bontà di cuore e questo le faceva godere molta stima da parte delle sorelle. Usò sempre il consueto modo di fare: bontà, mitezza, pazienza e umile sopportazione.

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VERSO IL TRAGUARDO

Stava per iniziare l’ultimo tratto di strada delle due fondatrici, che sarebbero morte a dieci anni di distanza l’una dall’altra. La prima a interrompere il cammino terreno fu suor Rosa D’Ovidio che visse gli ultimi anni della sua vita, mitigando molto il suo carattere forte e deciso.

Si indebolì sempre più e decise così di trascorrere gli ultimi anni nella casa di Cherso, facendo qualche piccolo servizio per gli ospiti ricoverati in quella casa. Morì improvvisamente il 27 febbraio 1930.

Suor Rosa Rosato visse altri dieci anni, in totale raccoglimento e grande preghiera, mostrando quella dimensione contemplativa che aveva contraddistinto tutta la sua vita. Trascorreva ore e ore in adorazione, davanti all’Eucaristia. Era una donna dolce nei modi, umile nell’agire, in ottimi rapporti relazionali con le sorelle, sempre disponibile per qualche servizio in comunità e molte suore ricorrevano a lei per un consiglio.

Quando poteva, confezionava le corone dei rosari per le suore e per i fedeli. Le sue giornate, finché poté, venivano arricchite dall’assistenza domiciliare ai tanti ammalati, accompagnandoli con la personale vicinanza e col proporre loro gli ultimi sacramenti.

Le sorelle testimoniarono la sua particolare dedizione nel fare catechismo a bambini e giovani in alcune parrocchie del circondario. Poi andò sempre più indebolendosi e il 14 maggio 1940, nella casa romana di via Pettinari, morì serenamente.

APOSTOLATO

Fin dal suo sorgere il nostro Istituto ha curato alcuni campi apostolici particolari che ne hanno caratterizzato gli inizi e che attua ancora: cura degli infermi, specialmente poveri; fraterno servizio di carità verso gli anziani nelle case di riposo; educazione cristiana nelle scuole materne ed elementari, assistenza agli orfani negli orfanotrofi e diversi opere di apostolato parrocchiali.

Tali forme di presenza sono parte integrante del nostro Carisma in cui seguiamo l’esempio di Gesù nell’attuazione della sua missione di annuncio della salvezza impegnate a lavorare a servizio del Regno nell’azione pastorale, e nell’attuazione della carità nell’azione promozionale, secondo la tradizione che l’Istituto considera come fondamentale della propria presenza nella Chiesa e per la Chiesa.

Poniamo una particolare attenzione alla diffusione della devozione e alla consacrazione delle famiglie ai Cuori di Gesù e Maria. In tale devozione i fedeli possono dare un’impostazione autentica alla loro vita cristiana, trovare un mezzo di santificazione della loro condizione familiare, e realizzare, secondo le loro possibilità uno stimolo alla conformazione ai Cuori di Gesù e Maria.

Siamo nate carismaticamente nella Chiesa per rendere visibile la tenerezza e l’Amore del Cuore di Gesù verso tutti gli uomini, specialmente i più bisognosi. Come “missionarie”, sentiamo che l’orizzonte della nostra partecipazione alla diffusione del Vangelo è diventata una componente centrale del nostro essere nella Chiesa e nel mondo, con le opere di carità che gli uomini del nostro tempo si attendono.

Suore Missionarie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria

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