BIOGRAFIE |

FONDATRICI ROSA ROSATO E ROSA D’OVIDIO

UN CARISMA NATO IN CAMMINO

A luglio 2015, dopo lungo tempo, un’attesa ansiosa, un laborioso studio e ricerca, abbiamo finalmente ricevuto tra le mani il primo profilo storico e biografico delle nostre Fondatrici che presentava separatamente le due figure.

Abbiamo ritenuto necessario elaborare una biografia più popolare e divulgativa, rivolta particolarmente ai ragazzi e ai giovani. Perciò abbiamo deciso di affidarne la redazione al Padre Massimiliano Taroni, giornalista francescano, che con una stesura sintetica, ha armonizzato la vita delle due protagoniste in un unico racconto.

Il linguaggio narrativo e scorrevole potrà aiutare a trarre beneficio dalla loro testimonianza di vita. Fissando lo sguardo sui cenni biografici di Madre Rosa Rosato e Madre Rosa D’Ovidio, restiamo colpite dal fatto, che nonostante i loro limiti, sono state aperte all’azione della grazia di Dio e con cuore disponibile, si sono rese strumenti di opere meravigliose.

La fragilità mette maggiormente in evidenza che la salvezza viene dal Signore e che Egli la porta a compimento quando essa è offerta a Lui con fede e perseveranza. Lo Spirito Santo ha operato in loro la guarigione da ferite profonde, trasformando i dolori in riconoscenza e perdono, così, con i doni ricevuti, hanno dato vita alla nostra famiglia religiosa.

Questa piccola biografia ci aiuti ad imparare l’interiorità e l’umiltà vissute dalla Madre Rosa Rosato e il coraggio e la creatività mostrati da Madre Rosa D’Ovidio. Il loro esempio sia per tutte noi, stimolo a vivere la vita consacrata con il loro stesso entusiasmo e zelo, nonostante le inevitabili difficoltà incontrate e che sempre accompagnano le opere di Dio.

Madre Rosa Rosato e Madre Rosa D’Ovidio, Fondatrici dell’Istituto, nacquero a Lanciano. Rosa Rosato entrò nella Pia Unione delle Serve Infime dei Sacri Cuori, nel 1884. Invece Rosa D’Ovidio fecce ingresso nella stessa Pia Unione, nel 1887.

A febbraio 1886, suor Rosa Rosato insieme a suor Francesca, furono inviate a Roma, con l’intento esplicito di aprire una nuova comunità, ottenendo il parere positivo dal Vicariato. Suor Rosa D’Ovidio giunse a Roma, nel 1888.

Così per la prima volta, suor Rosa Rosato e suor Rosa D’Ovidio si conobbero; mai avrebbero pensato che da quell’incontro e dalle circostanze della storia, sarebbe nata una nuova Congregazione religiosa! Nel 1906 il Papa San Pio X decretò la soppressione della Pia Unione di Lanciano.

Pertanto, il 1886 sarà effettivamente indicato come l’anno di fondazione delle Missionarie dei Sacri Cuori, nella città di Roma. Dopo queste vicende, suor Rosa Rosato e suor Rosa D’Ovidio si trovarono così a diventare le vere e proprie fondatrici di una nuova Congregazione: Le Suore dei Sacri Cuori di Gesù e Maria.

A questo nuovo Istituto diedero una diversa impronta organizzativa e spirituale: la dimensione contemplativa, nella propagazione del culto ai Sacri Cuori, lo spirito orante di adorazione riparatrice nella persona di suor Rosato e la dimensione apostolica nell’educazione e nella pastorale sanitaria, nella persona di suor D’Ovidio.

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VENERABILE SUOR TARSILLA OSTI

ANIMA EUCARISTICA

La Venerabile suor Tarsilla Osti, protagonista di questa biografia divulgativa, è ammirevole per il suo amore a Gesù Crocifisso e all’Eucaristia, manifestato nella concretezza della vita quotidiana, specialmente nella sua dedizione ai malati.

Non ha realizzato opere grandiose, ma ha fatto diventare grandi le piccole azioni di ogni giorno, per l’amore con cui le realizzava e per la fortezza interiore che le faceva sopportare con gioia ogni sorta di sacrificio e difficoltà.

Una suora semplice, totalmente aperta all’azione della grazia di Dio, che la portava ad una crescita spirituale sempre più profonda, ad una ricerca costante nel compiere la volontà divina e ad una fiducia sconfinata nella preghiera. Con la pubblicazione di questo opuscolo, auguro ai lettori, con l’aiuto della Grazia divina, di poter apprezzare la ricchezza della vita interiore della Venerabile e nutrire il desidero di imitare le sue virtù.

La Venerabile Sr. Tarsilla nacque a Pola (Istria) il 6 dicembre 1895, da una famiglia cristiana, anche se non ferventissima ma che si distingueva per rettitudine e laboriosità. Fu battezzata col nome di Anna e ricevette un’educazione minima sia in campo religioso, sia culturale, potendo frequentare soltanto le scuole elementare.

Fin dai primi anni dimostrò grande sensibilità, delicatezza d’animo e spirito di servizio e ricevette segni della predilezione di Dio. Allo scoppio della I guerra mondiale, insieme alla famiglia, fu trasferita in un campo profughi in Ungheria, dove morirono due dei suoi fratelli, per scarse cure mediche.

Cresceva, sempre più in Anna, l’attrazione verso una vita autenticamente cristiana e la consacrazione. Avvertendo prepotente la chiamata di Dio, manifestò la sua vocazione alla famiglia ed entrò nell’Istituto Sacri Cuori il 15 gennaio 1925, dove trovò quello che desiderava nel profondo del cuore.

Compiuto il primo anno di noviziato, fu assegnata al servizio in ospedale dove, superata una repulsione iniziale, si dedicò con amore appassionato alla cura dei malati. Dal 1932 al 1945, Sr. Tarsilla svolse il servizio di infermiera a Pola, spendendosi senza risparmio per prendersi cura materiale e spirituale dei malati.

Nel 1945, finita la II guerra, fu trasferita a Lanciano, con l’incarico di assistenza dei malati a domicilio e aiuto ai poveri. Nel 1948, dovendosi aprire un piccolo ospedale a Piedimonte d’Alife, fu nominata superiora della fondazione. La povertà era grande e i bisogni immensi, ma le Suore, animate dalla testimonianza di Sr. Tasilla e guidate dalla sua saggezza materna, davano come meglio potevano il loro servizio.

La Venerabile era umile, semplice, affabile e fraterna, amante della preghiera e della sua vita di consacrazione, devotissima alla Madonna e, particolarmente, innamorata dell’Eucaristia. Dal 1954 fino alla morte fu afflitta da dolori violenti e invincibile che sopportò con abbandono amoroso alla volontà di Dio. Il 26 dicembre 1958 ricevette il Viatico e, chiesta la benedizione alla Madre generale, si addormentò nel Signore.

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VENERABILE MADRE LEONILDE ROSSI

UNA MAESTRA DI VITA

(…) Pensiamo quindi di fare un servizio ai lettori e ammiratori di Madre Leonilde prospettando, in questa seconda edizione, un’esposizione più armonica e una descrizione più efficace e fattuale del suo profilo biografico.

Nel complesso risulta soddisfatta l’istanza fondamentale che il lavoro fosse caratterizzato e quindi sollecitato da una sincera ammirazione che permettesse la riscoperta o il recupero della sua figura nella sua autenticità storica e religiosa. Pensiamo che in questo modo i suoi tratti possano risaltare meglio e riprodurre momenti e situazioni della sua vita che hanno tanto da insegnare. Tutti quelli che la avvicinano, possono trovare più facile la sua imitazione e ricavarne più vantaggi per la propria vita spirituale.

… Con la scarsità di notizie e di documentazione non è stato facile tracciare la biografia di sr Leonilde. Le fonti che abbiamo avuto a disposizione, delle quali la parte più cospicua di tutta la documentazione è costituita dalle lettere scritte alle religiose e dalle circolari indirizzate all’Istituto, e che ricoprono il periodo che va dal 1932 al 1945, anno della sua morte, sono state sviscerate al mas simo delle possibilità.

A queste si aggiungono alcune testimonianze rilasciate da coloro che la conobbero o con divisero con lei le responsabilità del governo della congregazione, o raccolte dalla viva voce di qualche «superstite». Anche se le testimonianze risentono di un’eccessiva sobrietà, sono tutta via sufficienti a rivelare la straordinaria ricchezza interiore di questa suora, decisamente orientata verso le vette della perfezione cristiana e religiosa, che ha lasciato un segno indelebile del suo passaggio.

Il suo argomentare ha come base la Parola di Dio e le Costituzioni. Sono lettere e circolari che escono dal cuore e tendono sempre a edificare e a confortare. Proprio per questo, abbiamo voluto seguire il tragitto da essi segnato. Percorrendolo, passo dopo passo, si riesce a ricostruire l’universo umano e spirituale di questa suora straordinaria. Dalla lettura dei fatti, infatti, s’intuisce chiaramente quale lavorio abbia operato la Grazia in questa creatura che si è lasciata plasmare e trasformare docilmente.

Anche se l’azione di sr Leonilde fu di grande incisività nella vita dell’Istituto, il vero valore di quanto lei ha fatto si coglie nello stile di fede, con il quale ha sempre operato e nell’azione unitaria da essa svolta per lo sviluppo dell’Istituto. È in questo che sr Leonilde realizza pienamente se stessa e si manifesta come guida sicura della congregazione e maestra di vita.

Questo lavoro, condotto con sincera ammirazione ver so sr Leonilde, e non senza beneficio spirituale, nutre l’intenzione di segnare l’inizio di un lungo cammino di esplorazione e di scoperta di una «donna di Dio», che con la sua vita indica, a chi l’avvicina, la via sicura per incontrare il Signore della vita.

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VENERABILE MADRE LEONILDE ROSSI

FEDELE DISEPOLA DEI SACRI CUORI

Nel percorso dell’Istituto delle Suore Missionarie dei Sacri Cuori si è pensato di dar vita ad una serie di biografie divulgative; dopo la pubblicazione di “Un Carisma nato in cammino”, sulle Fondatrici dell’Istituto, la “Venerabile Tarsilla Osti, anima eucaristica” e “Suor Casilda di Filippi, a servizio dei poveri”, viene alla luce “Madre Leonilde Rossi, Fedele discepola dei Sacri Cuori”, e segue alla seconda edizione della sua biografia.

Personalità molto belle che, insieme a tante altre, con l’esempio della loro vita, nel corso del tempo, hanno segnato profondamente il cammino umano e spirituale della Congregazione “Missionarie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria”.

Con questo volumetto, vogliamo presentare una breve storia, seppur non esaustiva, della Serva di Dio Madre Leonilde Rossi, grande dono di Dio all’Istituto e alla Chiesa. Lei che, come pochi, si è fatta offerta d’amore prima, come religiosa educatrice nella scuola elementare di Cherso, apprezzata e molto stimata, da alunni, famiglie e colleghi, che hanno testimoniato di lei “zelantissima nell’istruire e ancora più nell’educare”; poi, come madre e maestra di vita, da superiora e direttrice della scuola materna, consigliera e superiora generale (1932-1945).

Quanti l’hanno conosciuta, sono rimasti colpiti dalla finezza e insieme fortezza e soavità del suo modo di essere, l’umanità, la delicatezza e profondità del suo spirito, la fede e il silenzio orante, con cui affrontava le situazioni difficili che hanno caratterizzato molti giorni della sua esistenza, dall’infanzia, fino al suo ritorno alla casa del Padre Celeste. Leggendo la sua biografia, si avverte quasi un’attrazione naturale, spontanea ad imitarla, esempio di vera consacrata alla sequela di Cristo casto, povero e obbediente; appassionata dal Suo Cuore misericordioso e dalla Vergine Maria, come “schiava d’amore” seguendo la spiritualità del tempo.

Si avverte, presto, l’impressione di essere di fronte ad “una donna di Dio”, bella nell’aspetto esteriore, ma ancora più radiosa in quello interiore, che si rivela in uno sguardo penetrante, intenso e insieme dolce. Un cuore puro e aperto alle necessità delle consorelle e dei poveri che bussavano alla porta del convento, pronta a donare il suo pasto, pur di non rimandarli privi di aiuto.

Religiosa di immensa carità, formata nel Cuore mite ed umile di Cristo, di pietà profonda e pratica, era capace di donarsi sempre, e in qualunque situazione, tutta per gli altri, senza mai risparmiarsi, e niente per sé.

Con il presente libretto, semplice e scorrevole, auguro alle mie consorelle e a quanti lo leggeranno, di lasciarsi illuminare da questa vita bella, seppure sofferta, trasparente e appassionata, consapevole in Chi aveva creduto e donato se stessa per sempre, Gesù Cristo, tutto l’amore della sua vita! Ringrazio Padre Massimiliano Taroni e quanti hanno collaborato alla realizzazione di questo profilo biografico, un “fiore bello” delle montagne del Trentino Alto Adige di cui è in corso anche il processo di canonizzazione.

La Venerabile Madre Leonilde, al battesimo Amelia, nacque a Lisignago (provincia di Trento) il 10 novembre 1890 da modesta famiglia. Prima ancora che compissi i tre anni, perse il papà, Paolo, e a tredici anni la mamma Maria Negri.

Provata così dal dolore, maturò un carattere vigoroso. Non era ancora quindicenne quando entrò nell’Istituto Sacri Cuori a Pola (Istria), l’8 novembre 1905. Frequentò il liceo professionale femminile “Regina Elena”.

Terminati gli studi, fu insegnante di scuola elementare a Cherso facendosi apprezzare da studenti e docenti. A partire dal 1919, le fu affidato il compito di direttrice dell’Asilo della Regia Marina, ufficio che avrebbe occupato fino al 1932 allorché, nonostante la giovane età, fu eletta Superiora Generale dell’Istituto.

In tale veste, mediante la parola e l’esempio, cercò di indurre le consorelle ad una sempre maggiore fedeltà ai doveri derivanti dalla propria consacrazione e si adoperò per riscoprire e valorizzare il carisma. Nel 1938 fu rieletta nella carica di Superiora.

Durante la II guerra mondiale cercò in ogni modo di far sentire la propria vicinanza alle consorelle in difficoltà ed esortò le sue suore a fare il possibile per venire incontro ai bisogni della popolazione colpita dagli effetti del conflitto.

Le sue condizioni di salute si facevano più precarie e nell’autunno del 1945 fu costretta a traferirsi presso una comunità delle suore di Nostra Signora a Vicarello, per riposarsi e curarsi. In tale luogo morì il 12 dicembre 1945, ai 55 anni di età, ancora come Madre Generale.

Ovunque portò la testimonianza di una donna di spirito superiore, di grande interiorità, umanità, santità. Visse in sublimità la devozione ai Sacri Cuori, promuovendo la consacrazione delle famiglie, e alla Vergine Immacolata.

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SUOR CASILDA DI FILIPPI

A SERVIZIO DEI POVERI

Questo opuscoletto è nato dietro indicazioni suggerite dalla Madre Delegata della nostra missione in Brasile, durante la celebrazione del XVI Capitolo Generale dell’anno 2006. Vuole essere una grata memoria di suor Casilda di Filippi, un’anima semplice della terra di Abruzzo, che, in seguito, ha dovuto lasciare, per recarsi oltre oceano, in Brasile. Una vera suora dei Sacri Cuori che ha donato la sua vita ai piccoli, ai poveri e a chiunque ha avuto bisogno del suo aiuto.

Sono molte le testimonianze, di sacerdoti, consorelle e laici, che parlano di suor Casilda, sempre pronta ad andare incontro alle necessità dei fratelli, senza risparmiarsi, di giorno e di notte, anche quando stava in preghiera, convinta di lasciare Dio per Dio, come un angelo consolatore.

Lo spirito di fede, la ricchezza della sua vita interiore e il suo grande cuore materno, le hanno permesso di far fronte a qualsiasi situazione, anche difficili, pur di sollevare chi si trovava nel bisogno. È stata una madre saggia, amabile e buona, per le giovani in formazione che collaboravano con lei nell’assistenza agli anziani, in Brasile, incoraggiandole ad essere aperte alla grazia, fedeli e generose.

Questo breve profilo biografico, incoraggi chiunque l’avrà fra le mani, ad avere sempre un cuore aperto e disponibile, all’amore di Dio e al servizio dei fratelli, proprio come suor Casilda.

Colgo l’occasione per ringraziare i sacerdoti, le consorelle e i fedeli che ci hanno offerto le loro testimonianze, grazie alle quali, è stato possibile realizzare questo piccolo profilo. Concludo, esprimendo tanta gratitudine agli autori che, con pazienza e passione, ne hanno redatto il testo.

Sr. Casilda, battezzata con il nome di Genoveffa, nacque il 27 novembre 1919 a Castel di Sangro (L’Aquila), da famiglia cristiana buona e onesta. Decisa di donarsi tutta al Signore, appena diciottenne, chiese di essere ammessa all’Istituto delle Suore Missionarie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria e fece ingresso il 13 marzo 1938. Amava Gesù povero e voleva servirlo tra i poveri.

Dal 1941 al 1964 svolse servizi umili in diverse comunità d’Italia: Chieti, Mozzagrogna, Pescara e Roma. Dopodiché, Sr. Casilda fu inviata alla nascente missione brasiliana. In Brasile, per cinque anni, si dedicò al servizio di guardarobiera nel Seminario Giovanni XXIII a San Paolo e, dal 1969 fino alla fine della sua esistenza terrena (13 luglio 1994), realizzò il suo apostolato tra gli anziani poveri e tra le persone disabili del Pensionato San Vicenzo de’ Paoli, nella città di Osvaldo Cruz.

La sua dedizione e attenzione agli anziani e malati era molto sentita al punto che se lei si assentava per un lungo periodo, essi mostravano una grande sofferenza per la sua mancanza. Faceva i lavori più umili, tutto per servire Dio nella persona del fratello bisognoso.

Quando pregava in cappella, se qualcuno la chiamava perché qualche anziano si sentiva male, era pronta ad andare dal malato. Sempre diceva: “Bisogna lasciare Gesù per servire Gesù nel fratello sofferente.” Suor Casilda ha vissuto l’amore di Cristo nel donarsi agli esclusi, particolarmente agli anziani, senza misure e fino alle ultime conseguenze della stanchezza nella cura e servizio nei loro confronti.

Inserita nel mondo dei poveri, si alzava a qualsiasi ora della notte per portare aiuto; mai negò un gesto di carità! La sua fedeltà alla vita consacrata, il vissuto di una spiritualità profonda, l’amore a Gesù, manifestato nella donazione ai più bisognosi, incoraggiava e fortificava le giovani in formazione a vivere con autenticità la vita religiosa.

Istituto Sacri Cuori di Gesù e Maria

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